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Protocollo di regolamentazione delle misure per il contenimento del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro

In data 14 marzo 2020 è stato sottoscritto il Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro su invito del Presidente del Consiglio dei ministri, del Ministro dell’economia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro della salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura, contenuta all’articolo 1, comma primo, numero 9), del DPCM 11 marzo 2020, che, in relazione alle attività professionali e alle attività produttive, raccomanda intese tra organizzazioni datoriali e sindacali.

Premessa

A seguito dell’emanazione dei Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM 22 marzo 2020, DPCM 25 marzo, DPCM 01 aprile 2020) sono state definite le attività essenziali che possono continuare ad essere aperte nel periodo di emergenza coronavirus.
Sono autorizzate le attività che erogano servizi di pubblica utilità o servizi essenziali: un elenco in 87 voci con l’indicazione dei codici ATECO, tra cui l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica, quelli dei call center e le attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere autorizzate, previa comunicazione al prefetto della provincia dove è ubicata l’attività produttiva.

Obiettivo del Protocollo

La prosecuzione delle attività produttive può avvenire “solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione”: è questa la premessa del “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”, che ha quindi l’obiettivo di evitare il blocco dell’operatività delle imprese in questa fase emergenziale, garantendo allo stesso tempo la tutela della salute dei lavoratori ed assicurando adeguati livelli di protezione.

Contenuto del Protocollo

Il Protocollo contiene linee guida per agevolare le imprese nell’adozione di misure di sicurezza anti-contagio e fornisce indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure di precauzione adottate per contrastare l’epidemia da Coronavirus, viene raccomandata prioritariamente, inoltre, l’adozione di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o a distanza.
Il piano di azione condiviso è costituito da un insieme di regole, obblighi e codici comportamentali articolato in 13 punti di intervento previsti:

  1. informazione di tutti i lavoratori e di chiunque entri in azienda, sulle disposizioni anti-contagio
  2. modalità d’ingresso dei lavoratori in azienda ed i controlli che possono essere eseguiti (temperatura corporea)
  3. modalità di accesso dei fornitori esterni
  4. pulizia e sanificazione degli ambienti di lavoro
  5. precauzioni igieniche personali
  6. dispositivi di protezione individuale
  7. gestione degli spazi comuni (servizi, mensa, spogliatoio, aree fumatori, distributori di bevande, ristori, ecc)
  8. organizzazione aziendale (turnazioni, trasferte, smart work, rimodulazione dei livelli produttivi)
  9. gestione entrata e uscita dipendenti
  10. spostamenti interni, riunioni, eventi interni e formazione
  11. gestione di una persona sintomatica in azienda
  12. sorveglianza sanitaria e l’attività del Medico Competente e RLS
  13. Aggiornamento del Protocollo di regolamentazione

Appare quindi evidente che le attività lavorative, anche se a volte per tempi limitati, prevedono nella maggior parte dei casi il contatto con macchine, attrezzature, locali e superfici promiscue, nonché lavoratori esterni, trasportatori e colleghi di lavoro aumentando in tal modo il rischio di contagio.

Nell’ambito dell’applicazione dell’art. 17 del D.Lgs.81/08 “il Datore di lavoro valuta tutti i rischi presenti nei luoghi di lavoro”, risulta dunque necessario applicare il Protocollo condiviso e valutare nel DVR il rischio biologico virale da coronavirus per tutte le attività lavorative e applicare idonee misure di prevenzione e protezione.
Le Parti hanno convenuto il possibile ricorso agli ammortizzatori sociali, con la conseguente riduzione o sospensione dell’attività lavorativa, al fine di permettere alle imprese di tutti i settori di effettuare una puntuale valutazione dei rischi e quindi applicare tali misure e la conseguente messa in sicurezza del luogo di lavoro.

Azioni da intraprendere e Consigli per l’applicazione

Consigliamo vivamente, per chi non l’avesse già fatto, di procedere con:

  1. l’aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi
  2. l’applicazione del protocollo condiviso

Aggiornamento del DVR

Effettuare l’aggiornamento della Valutazione del Rischio e produrre una comunicazione, per i lavoratori e RLS, sul rischio agenti biologici virali e sulle misure di prevenzione e protezione adottate, in particolare di:

Applicazione del Protocollo condiviso

L’applicazione del Protocollo condiviso viene effettuata gestendo una Azione di Miglioramento (di tipo Preventiva) in Qualibus.

Nella Sezione “Dati Personalizzati” si inseriscono le informazioni di dettaglio dell’Azione, quali ad esempio:

Esempio di Azione di Miglioramento in Qualibus “Protocollo condiviso” – Sez. “Dati Personalizzati”

Nella Sezione “Riferimenti” si possono collegare i seguenti eventi:

Esempio di Azione di Miglioramento in Qualibus “Protocollo condiviso” – Sez. “Riferimenti”

Nella Sezione “Disposizioni” si inseriscono tutte le azioni richieste dal Protocollo condiviso, in modo da programmare le attività definendo un esecutore e la data di attuazione e successivamente chiuderle una volta attuate.
Di seguito qualche esempio di attività:

Esempio di Azione di Miglioramento in Qualibus “Protocollo condiviso” – Sez. “Disposizioni”